Qualche giorno ad Ibiza...toglie il medico di torno!!! ( forse....)
Vi chiedo sempre scusa in anticipo per i molto probabili errori...ma per mancanza di tempo e di connessione non riesco a rileggere cio' che ho scritto e devo cogliere al volo la linea wi-fi che latita...... scusate anche per le inesattezza, che a volte ho tralasciato in attesa di un riscontro su' internet o approfondimento che pero' non sono riuscita a fare.....
Mercoledi’ 12 – Giovedi 13
Eccoci giunti ad un’altra traversata, certo meno impegnativa
di quella da Porquerolle a Minorca ma ci impegnera’ comunque una nottata, nella
quale chissa’ se e come dormiremo.
Si prevede poco vento, quindi una gran “smotorata” che per i
velisti non e’ mai cosa buona!
I colori di una traversata! PARTE I |
Non teniamo il diario di bordo aggiornato questa volta, c’e’
meno tensione nell’aria, l’unico sempre un po’ agitato e’ Reda, questa volta
Stefano si sdraia anche per dormire, anche se alla fine ci riuscira’ poco. Io
guardando il cielo vedo almeno 3 stelle cadenti e guardando il mare altrettante
luci mi affascinano, quelle del fotoplancton!
Per le 3 stelle esprimo 3 desideri….chissa’…..
Verso le 2.30 i ragazzi bevono un caffe’ ma io provo a
scendere in cabina a dormire, siamo a motore e da sotto si sente moltissimo, in
piu’ il pilota automatico e’ proprio sotto il nostro letto e vibra non
facendomi addormentare. L’umidita’ stanotte e’ altissima, mi sento tutta
appiccicosa, mi giro e mi rigiro e dopo molto tempo mi addormento stremata.
Alle 6 mi sveglio con il profumo del caffe’ che Reda ha
messo sul fuoco, siamo molto vicini alla costa, iniziamo a vedere i
“faraglioni” davanti a Sant’Eulalia del Rio dove intendiamo fermarci per la
prima tappa sull’ Isola di Ibiza.
Da qui non sembra uno splendore questa cittadina molto
moderna, sembra Cervia dal mare, Hotels
e Residence a piu’ di 10 piani, non e’ la tipologia di luogo che prediligo.
L’entrata del porto e’ piccina, su’ una baia circondata da
una lunga spiaggia, a quest’ora del mattino, deserta, chiamo il porto con la
radio VHF, gli uffici sono ancora chiusi, aspettiamo alla stazione di servizio
per informarci su’ prezzi e servizi, ma l’attesa si rivelera’ inutile perche’
non resteremo, € 65+Iva+luce+Acqua e’ da manicomio, inoltre ero stata nei bagni
in avanscoperta e grazie all’aiuto di un guardiano che me ne aveva dato la
chiave e non erano nulla di eccezionale. Tra l’altro da questo punto in poi del
viaggio ad Ibiza, scopriremo che l’acqua di paga a caro prezzo, che non si
trova, e che e’ causa di litigi con i marinai dei porti!
I colori di una traversata! PARTE II |
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Terraaaaaaaaa...... |
Ci ancoriamo nella baia di cui parlavo prima, appena fuori
dal porto, che comunque nel suo interno nasconde un intero villaggio composto
da almeno 50 ristoranti di ogni tipologia ed etnia, cafe’ e altrettanti negozi,
ma che non appare particolarmente animato durante la giornata. L’ancoraggio non
mi piace molto, abbiamo una roccia immensa proprio sotto di noi, ho paura che
tocchi la chiglia della barca danneggiandola, ma Stefano si immerge e constata
che mancano almeno 80 cm affinche’ il nostro bulbo arrivi a toccare quella
profondita’. E con le condizioni meteo che abbiamo e la marea non dovrebbe
essere possibile, se lui e’ tranquillo, sono tranquilla anche io, anche se mi
incute un certo nervosismo guardare sotto lo scafo oggi.
Ci avventuriamo in tender , da oggi battezzato Joshua in
onore di Joshua Solcum, primo navigatore a vela in solitaria, e come la
famosissima barca di Moitessier, grande navigatore Francese di cui potete
trovare molti libri in libreria, grazie a lui ( a Moitessier intendo ) sono
riuscita a fare avvicinare Stefano ad un libro….scoperto che i suoi li leggeva,
anzi li divorava, glieli ho regalati tutti….purtroppo a questo punto della
nostra storia, dopo 4 anni non ne ho piu’ in lista, ed il povero Moitessier e’
all’atro mondo, ho provato con altri titoli, ma con scarsi risultati, solo il
libro del nostro amico Andrea Pestarini ed il suo Mai Stracc’ hanno risvegliato
il suo ardore nella lettura, ma anche quello e’ gia’ stato letto….chissa’ il
prossimo potrebbe portare il mio nome in copertina!
"Sgranchiamoci" un po' ..... |
Bene, a cavallo del Joshua, che non so’ ancora guidare
benissimo, arriviamo in spiaggia, anche oggi ci si scioglie per il caldo ed io
ho gia’ una bella ustione sulle spalle e su naso nonostante la protezione 50, i
due selvaggi qui invece nonostante tutto tengono duro, hanno la pellaccia dura,
Stefano e’ nerissimo…io non arrivero’ mai a quel livello benche’ per essere
solo a Giugno credo io abbia gia’ superato la mia soglia di normalita’ in fatto
di colore….solo una vita in barca poteva regalarmi tale soddisfazione senza
dovermi mettere a cuocere al sole su’ una spiaggia, una delle cose per me, piu’
odiose al mondo, saro’ poco “fashion” ma io in spiaggia vivrei sotto
l’ombrellone, con il mio libro ed il mio I pod….mi piace essere abbronzata ma
tutta questa fatica, anzi questa tortura di ore ed ore a cuocermi come un
polletto girata in ogni posizione
possibile, con litri di olio misto a petrolio addosso, proprio non fa per me!
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La serata un po’ mi fa ricredere su’quanto detto sopra, ma
rimarra’ comunque la mia scelta definitiva, Sant’Eulalia di certo non rientra
nella mia top 20 per i posti in cui vivrei e nemmeno i posti per andarci in
vacanza, forse potrei consigliarlo a qualche coppia in pensione con ancora un
po’ di voglia di divertirsi, o per portarci i nipotini in vacanza.
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Aspettavamo canzoni tipo “Sospicious mind” “Teddy Bear”
“Love me tender”, la nostra cultura su’ Elvis e’ un po’ limitata, o potrei dire
ERA, ma invece ha cantato tutt’altro.
Fondamentalmente non ci e’ andata proprio male, considerando
che gli altri “cloni” della serata, nei locali attigui mimavano personaggi ben
piu’ improbabili di un Elvis un po’ rivisto.
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Decidiamo che per cenare e’ tardi, con la Sangria abbiamo
mangiato un bel piattone di Nachos con queso, allora si decide per un gelato,
intanto Stefano, che dal mattino dice che e’ sicuro che incontrera’ qualcuno di
Pieve di Cento, e per tutto il giorno ha rischiato di salutare degli
sconosciuti, perche’ la sua convinzione era diventata ossessione mista ad
allucinazioni….puo’ esultare per la sua predizione perche’in gelateria
incontriamo una coppia di Pieve/ Cento!
Un po’ brilli, un po’ stanchi dalla scorsa notte in bianco
torniamo con il Joshua verso la barchetta, augurandoci che la roccia nel
frattempo non sia lievitata di 80 cm.
Buona notte a tutti …..
Venerdi’ 14 Eivissa- Cala Talamanca
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Il nostro tender/dinghy, battezzato IL JOSHUA |
Partiamo con calma, andiamo in porto con l’Alexa per fare
rifornimento di acqua e carburante, come ho anticipato precedentemente ad
Ibiza, avere dell’acqua e’ praticamente impossibile, se in tutto il resto del
mondo, riesci ad averla, soprattutto nelle stazioni di servizio, cercando
magari di fare anche del carburante proprio per non andare a sbaffo, qui no,
solo a pagamento e anche salato, per acqua del rubinetto intendiamoci, con cui
si riempie il serbatoio che ci serve per lavarci e cucinare. Dopo una breve
polemica con i marinai del porto, proprio a questo proposito, paghiamo il conto
del carburante e navighiamo verso Eivissa, ci sono poche miglia a separarci
dalla capitale Europea del divertimento, dello sballo, della liberta’ e della
stravaganza. Il paesaggio durante la navigazione e’ molto bello, perche’ a
parte qualche urbanizzazione , le poche
citta’ principali e la metropoli che scopriro’ essere Eivissa, il resto e’
lasciato allo stato naturale, la costa brulla e rocciosa e’ incantevole.
Non possiamo dire che il nostro spostamento sia stato
tranquillo, e’ stato tipicamente caratterizzato da barche a motore con musica a
palla e gente ubriaca alle 9 del mattino che ballavano e urlavano come matti
dietro alle sbarre di un ,manicomio…esistessero ancora!
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Ci dirigiamo verso Talamanca, ci sono molte barche
ormeggiate e ne capisco il motivo, il fondo e’ sabbia misto a roccia (
ancoraaa!!!!) e anche qui non abbiamo molta profondita’, ancoriamo su’ 4 mt
scarsi lontano dalle Poseidonie, che e’ un delitto rovinarle ma non tutti se ne
curano, anche noi in alcuni casi non abbiamo potuto fare altrimenti.
Stefano fa il suo giro di perlustrazione subacqueo per
accertarsi che l’ancora abbia preso bene prima di lasciare la barca per una
gitarella in centro.
Arriviamo nel centro storico, saliamo fino in cima, tra
salite e gradinate scavate nella pietra liscia e chiara che fa scivolare i
ragazzi in havaianas come fossero su’ una saponetta, fortuna che io ho le mie
scarpe super ginniche …l’avevo visto dalla barca il percorso!!!
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La popolazione della notte e’ in fermento, seratona
all’Amnesia: “Music on”! Piovono inviti, e richieste di prevendite, in tutto
questo incrociamo un barman Italiano, che ci bombarda di informazioni non
richieste pertanto non pervenute fino alla mia memoria centrale, e i ragazzi
incontrano un amico di Riccione che ha aperto una piadineria tra il centro ed
il porto.
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Sabato 15 – San Antonio
Si parte verso la terza ed ultima tappa sull’isola di Ibiza:
San Antonio, o meglio conosciuta per avere tra i suoi locale il famosissimo
Cafe’ del Mar.
Ancoriamo, o meglio , io e Reda su’ ordine del cattivissimo
capitano cerchiamo di ancorare ma falliamo la missione ( forse…non ne siamo
certi….ma sta’ di fatto che il capitano mi ha tolto di mano il timone e ha
rifatto la manovra).
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La passeggiata fino a Cafe del Mar e’ stancante perche’ io
sento addosso tutti e 30 i gradi che ci sono piu’ il 90% di umidita’, che nella
strada sterrata che porta sul retro della zona un po’ piu’ esclusiva si
trasformano in 30 polverosissimi gradi!
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I locali sono molto belli, ma visto che ci siamo facciamo
tappa proprio a Cafe del Mar, aspettiamo il tramonto che arrivera’ alle 21.20,
tra foto, applausi e tanta tantissima gente seduta sui gradini e sulle rocce di
un luogo che e’ diventato il punto di ritrovo per salutare il sole, un momento
di raccoglimento per stare tutti insieme, a me non sembra una cosa da
poco…sara’ che cerco sempre il lato “emotivo” delle cose, eppure mi e’ piaciuto
davvero guardare il tramonto in mezzo a migliaia di sconosciuti che
applaudivano, forse per un motivo diverso dal mio, ma hanno fatto parte del film
di questa nostra giornata qui, in questo esatto punto dell’universo.
Domenica 16- Porto de
San Antonio
Oggi ci sono le grandi pulizie d’estate in previsione, si
va’ in porto!
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Fortuna che l’acqua e’ compresa, altrimenti con tutta quella
che abbiamo usato oggi per pulire la barca dentro e fuori, sentine comprese,
lavare i panni, i piatti, le vele avrei dovuto stipulare un mutuo, per non
contare quella delle docce di almeno 45 minuti ciascuno che abbiamo fatto nei
bagni del marina!!!
Ci siamo veramente impegnati, la barca ora e’ lucida, linda,
perfetta in ogni angolo, ma noi siamo stremati!!!
Dopo l’aperitivo, e aver preparato due belle pizze ( la mia
senza glutine!), eravamo indecisi se uscire nuovamente o andare a dormire, ma
abbiamo optato per un giro nell parte simile a Gardaland di San Antonio, il
punto da cui arrivavano piu’ schiamazzi, suoni e luci colorate che non avevamo
ancora visto.
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Inutile dire che dopo la passeggiata “digestiva” siamo
tornati ai ripari nella nostra amata barchetta…. Domani si parte per
Formentera, devo svegliarmi pesto per andare in centro a comprare le ultime
cose, ieri l’unico negozio che vende prodotti senza glutine era chiuso, quindi
ci devo tornare, e poi vorrei un retino da pesca, ci voglio provare anche
cosi’, nemmeno l’ultimo tentativo con tanto di super esca scelta da me nel
negozio specializzato ( con i complimenti per la scelta della commessa) ha dato
i suoi frutti….nemmeno i consigli di pesca del sito inviatomi da un amico ci
hanno regalato una buona cena a base di pesce fresco!!!
Domani ci si riprova……
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