Arrivati nella nuova casa....arrivati a Formentera!


Lunedi’ 17- Formentera, La Savina

Dopo una corsa in centro, la spesa gluten free, e aver scordato di restituire la chiave dei bagni del marina ( finira’ nel nostro angolo dei cimeli ) siamo pronti per la veleggiata fino a Formentera…..
Sembra impossibile che siamo gia’ a questo punto del viaggio, ed ora per due mesi questa sara’ la nostra dimora fissa, Venerdi’ inizio il mio nuovo lavoro estivo al Pineta www.pinetaclubformentera.com  .
Da qui le nostre veleggiate saranno molto limitate a qualche gita, alla volta in cui credo dovro’ andare ad Ibiza per mettermi in regola con i documenti di lavoro,  e a quando per via dei venti dovremo spostarci di rada in rada.
Al’arrivo scopriamo che la rada, sempre indicata da Stefano come nostro punto di approdo ( che io assolutamente boicottavo) per mia fortuna e’ un parco naturale e non e’ piu’ possibile ancorarvisi ( grazie Poseidonie!!!) se non per uno stazionamento su’ gavitello non superiore ai 3 giorni e solo su’ prenotazione! Capiamo che la salvaguardia della natura centra ben poco con tutto questo….l’unico scopo qui e’ il business, fare denaro sfruttando una buona causa , assurdo poi dal momento in cui per piazzare dei gavitelli bisogna posizionare sul fondo del mare dei blocchi di cemento armato…che dove saranno mai se non sulle “amate” Poseidonie?!?!? Ovvio che uccidere le povere alghe gratis e’ illegale, diventa legale farlo a pagamento, per ben 29 euro al giorno!
Ci spostiamo ( dove io avevo indicato… chissa’ perche’ ho sempre ragione!), proprio all’ingresso del porto, cis ono molte altre barche all’ancora qui, e per il momento e’ comodo…per il momento dico perche’ realmente questa e’ la mia seconda scelta, la prima e’ di ancorare ad Es Pujoles proprio davanti a dove dovro’ lavorare, perche’ da qui invece il locale dista 6 km di strada buia e deserta!
Per questi giorni comunque e’ un buon riparo, siamo accanto al porto per qualsiasi evenienza, vicino a Cafe del Lago ( dove Reda ha lavorato anni fa), e vicino al marina dove intendo….FARE LA DOCCIA!!!!  J
Appena scesi dal Joshua, al Porto de la Sabina, Stefano rischia di depradare Reda dal titolo nobilissimo di Conte d’Acqua con un mega scivolone sul molo che gli e’ costata qualche abrasione sulle braccia… dopo esserci assicurati che stava bene, e dopo aver cercato di “salvarlo”, io, Reda e altri due ragazzi in banchina siamo morti dal ridere vedendo Stefano a sua volta sdraiato in terra che rideva a crepapelle!!! 
Andiamo subito a salutare il titolare di Cafe’ del Lago, Sandro Ricci, una persona davvero squisita con un locale bellissimo sulla laguna dove Reda ha lavorato qualche anno fa ( tra l’altro scopro che e’ uno dei miei capi, perche’ in societa’ nel locale odve lavorero’ da Venerdi’!), e dove lavora anche Rossana un cara amica dei ragazzi, anche lei una persona estremamente carina che trasmette pace e positivita’. Abbiamo passato con loro cio’ che restava del pomeriggio e poi abbiamo cenato li’, avevo una gran voglia di Tataki di tonno….ed eccomi accontentata, che bonta’!!!  Dopo qualche bicchierino di troppo, almeno per me, che di solito non bevo, decidiamo finalmente di fare tardi e perderci nell’isola.
Con un taxi arriviamo ad Es Pujoles, passeggiamo per il centro, che e’ molto carino, con locali particolari e ben curati … unica pecca: pullula di Italiani, non e’ per anti patriottismo ma sicuramente chi di voi viaggia molto, ha gia’ inteso cosa voglio dire … il turismo del popolo Italiano all’estero e’ di media tra il peggiore che si possa incontrare!!!
Dopo questa frase, forse un po’ snob e vogliate scusarmi, ma non e’ una costatazione ma un dato di fatto che siamo tra i popoli meno educati fuori dalle mura di casa ( e non solo), incontro i miei futuri colleghi e gli altri due ” boss”…. Mi sto’ preparando psicologicamente al fine settimana, mentre loro invece sono gia’ attivi…eh il popolo della notte,  mi ci dovro’ riabituare visto che oramai i miei orari sono quelli di una pensionata!!!
Ci addentriamo nei viottoli di questo paese che sembra nuovissimo, infatti mi confermano che nell’arco di 2 anni hanno praticamente rifatto tutto, cis ono due locali sulla spiaggia che sono la fine del mondo….con tanti cuscini sui divani ed in terra che ti viene voglia di gettartici sopra e rimanerci tutta la notte, vedro’ di non farmi tentare alla fine delle mie serate lavorative!
La baia qui davanti e’ bellissima, sembra anche ben riparata, piena di barche e per me sarebbe comodissimo stare qui con l’Alexa, sarei a lavoro in 30 secondi, ma Stefano non si convince, non riesco a capire la sua insicurezza nello stare qui e quasi discutiamo per la mia testardaggine nel non voler accettare la sua decisione, che continuo a sostenere sia assurda, soprattutto per me che per lavorare a questo punto dovro’ fare una bruttissima e lunghissima strada al buio di notte da sola…..
Facciamo un'altra tappa brindisi, dove lavorano due ragazze di Pieve, una e’ la cugina di Reda, seduta tra la folla inconrto Roberta, una ragazza di Biella…ed il mondo comincia a sembrare davvero piccolo, non mi sento nemmeno all’estero, tutto intorno abbiamo solo Italiani “con la sciarpina” come appunta Stefano, e da qui cominceranno una serie infinita di gag, e battute su’ questi ragazzi quasi in divisa….vestiti tutti uguali e con l’immancabile sciarpina….che puoi mettere come vuoi, sistemare a piacere, avvolgere una o piu’ volte intorno al collo, ma non puoi uscire senza…una sorta di status symbol insomma….chissa’ forse il modo di sistemarla ha dei significati a noi oscuri, forse sono messaggi subliminali….ma tutte queste sciarpine cominciano a dare ai nervi anche a me, e alla frase di Stefano: “ Ci sono piu’ sciarpe qui che a St.Morritz in inverno “siamo scoppiati a ridere attirando forse qualche sguardo di troppo!!!
Siamo tornati in barca che ormai erano quasi le 3, contando anche la traversata con Joshua ( il tender , che comunque dovro’ utilizzare anche io, altra ragione di discussione!), piuttosto faticosa quando sei “borrachado” , siamo svenuti sul letto!!!





Martedi 18

Oggi, ci voleva un’immancabile dormita fino alle 10,30 con tanto di mal di testa post sbornia, siamo scesi alla ricerca di un cantiere e di un meccanico per risolvere ancora i soliti problemi che abbiamo con la barca, che sono li’ in stand by, con quache accorgimento arrangiato fino ad ora siamo riusciti ad andare avanti, ma adesso se si potessero fare i lavori a dovere sarebbe meglio, ma come e’ ben noto in tutto il mondo, il mondo della nautica e’ a se’…ci sono tempi tutti particolari, ed e’ peggio che andare dai dottori, dove ognuno dice la sua e alla fine ti ritrovi a dover scegliere la diagnosi che ti piace di piu’ perche’ vai alla cieca tra pareri opposti e contraddizioni! Siamo da capo comunque, vengono a farci un consulto entro qualche giorno,  ma non ora perche’ il meccanico dice , si sta’ ammazzando di lavoro!
Sandro ci presta la sua auto per fare un tour nell’interno dell’isola, la giornata non e’ bellissima quindi oggi escludiamo l’idea del mare, che avremmo escluso comunque perche’ non siamo molto tipi da spiaggia, e’ piu’ probabile una pennichella sui divanetti della barca all’ombra che sulla sabbia al sole!
Andiamo a San Francesc dove vorrei salutare Marcello, un ragazzo della mia citta’, Biella, che ha aperto un bar nel centro del paese. Anche qui e’ molto carino, forse rimasto piu’ allo stato originario rispetto ad Es Pujoles e molto piu’ tranquillo, ci sono persone che passeggiano, ragazzi seduti in piazza e davanti ai bar in bellissimi dehors, e tra questi troviamo il Big Store, il locale di Marcello e del suo socio Marco.
Un bar molto originale, colorato e carino, dove si respira proprio aria “di stare bene”, chiacchieriamo con Marcello che rivedo dopo anni con molto piacere, e per una volta sono felice di presentare io qualcuno ai ragazzi e sapere chi ho davanti e non essere sempre quella presentata, visto che l’ultimo anno vissuto nel loro paese per me e’ stato piuttosto straziante!
Chezz Gerdi
L’aria di Formentera deve fare bene perche’ Marci e’ in gran forma! Ci salutiamo e sicuramente ci rivedremo in questi mesi, proseguiamo il tour, andiamo a San Ferran, torniamo ad Es Pujoles per un ulteriore sopralluogo alla baia, dove questa volta sembro aver convinto Stefano a venire con la barca, camminiamo lungo la spiaggia fino ad un bellissimo locale il Chezz Gerdi, in un posto cosi’ potrei viverci!!! Isolato da tutti gli altri, offre un atmosfera davvero unica e suggestiva, e’ da vedere!
Torniamo a La Savina, riportiamo sana e salva ( per poco perche’ Reda sembrava aver perso dimestichezza con la guida) l’auto a Sandro, facciamo un piccolo aperitivo e poi torniamo in barca, l’aria inizia a pizzicare, il sole e’ coperto ed il vento si e’ alzato….
Riguardiamo le previsioni del tempo, qualcosa ci dice che per l’ennesima volta i metereologi ci abbiano visto male… tutti i siti, i comunicati della capitaneria ci dovrebbero mettere l’animo in pace, danno un po’ di vento ma nulla che non abbiamo mai affrontato serenamente stando all’ancora in rada, eppure la corrente e’ forte, e c’e’ un po’ di onda non prevista…ci scambiamo idee con i nostri vicini di barca , sembrano tutti sereni, come dicono i ragazzi “ ci mettiamo chieti”. Passiamo la serata in barca, riguardiamo il meteo, non e’ cambiato nulla, infatti la situazione si stabilizza un po’, qualcosa pero’ ci dice che questa sara’ una nottata diversa…l’ansia sale quando iniziano, alla radio su’ canale 16 ( canale per le emergenze), continui appelli per l’avvistamento di un Kayak in pericolo, un gruppo di 6 elementi arrivati da Ibiza, con un percorso a tappe si sono avventurati verso la mola , sono pompieri e poliziotti con la passione del Kayak, uno risulta disperso a l momento, ogni mezzora per tutta la notte sentiremo in inglese e spagnolo lo stesso terribile appello...e domani scopriremo che l’uomo, nonostante gli avvisi della guardia costiera di non uscire, e’ stato ritrovato morto dopo quasi 24 ore. Io e Stefano per sicurezza vedendo due barche andare via, rimaniamo a dormire in pozzetto con il sacco a pelo, tra l’altro scelta che rifaro’ volentieri di sicuro perche’ si sta’ benissimo qui fuori…. L’onda aumenta, la corrente anche per non parlare del vento…non riusciamo a chiudere occhio, prendiamo dei punti di riferimento intorno a noi per capire se la barca si muove, se l’ancora tiene, sono passate le 3 e per un attimo ci appisoliamo, sento raschiare il fondo, qualche strattonamento, il solito appello alla radio, mi sveglio e vedo delle luci che si muovono, Stefano e’ gia’ in piedi, i nostri vicini di barca ci illuminano in pieno viso con la torcia “Stefano siamo troppo vicini, guarda, siamo quasi sugli scogli”…. I nostri vicini urlano “ Hey amigo, stai arando….” Reda si alza in un balzo, ancora un po’ rincoglionito con il suo pigiamino di paperino, non credo abbia ben inteso cosa stia succendo, Io mi rivesto, Stefano si mette le scarpe per non scivolare e accende il motore, tremo, non so’ se e’ per il freddo o per la tensione, le manovre sono tese, cariche di nervosismo e al buio io al timone non vedo nulla, e non sento le direttive dei ragazzi che sono all’ancora e cercano di tirarla su’, ci allontaniamo dalla barca accanto come prima cosa, sono minuti interminabili, qui si che si balla altro che in discoteca!
E’ troppo buio, troppo tardi e siamo troppo emotivamente scossi per ritentare un ancoraggio qui, ora….ci rifugiamo in porto, attracchiamo ad una banchina vuota, ci svegliera? La polizia alle 6 con un bel “NON SE PUEDE”, FRASE CHE PER NOI ORMAI E’ DIVENTATO UN MUST, abbiamo battezzato cosi’ tutti i marinai, la guardia costiera, gli addetti alle boe, i difensori fasulli delle posidonie,la polizia e chiunque possa venirti a dire “non se puede”. Il NSP di stamattina e’ stato gentile pero’, gli abbiamo spiegato cosa e’ successo stanotte e ci ha detto di stare tranquilli, solo di liberare il posto velocemente perche’ a minuti sarebbe arrivato il traghetto turistico.
Siamo un po’ confusi su’ dove andare ora, io non ne voglio sapere di tornare al posto di eri sera, ci passiamo davanti, ma il mare e’ ancora troppo agitato e puntiamo al lato opposto dove pare che ieri sera si siano riparati in molti, qui c’e’ il famoso parco protetto di posidonie, dove si pagano 29 euro per un gavitello che per tenerlo sul fondo sicuramente ha ucciso un bel po’ di mq delle povere alghe, piu’ di quanto farebbe la nostra ancora, mal’importante e’ guadagnare!  I gavitelli sono tutti occupati, e ci sono barche anche ancorate, troviamo un buco tra le alghe dove si vede solo sabbia, cosi’ non le uccidiamo….e ci ancoriamo li’…. Ci addormentiamo e verso le 9 arriva con il suo gommone rosso ai mille all’ora il nostro amico “NON SE PUEDE” ma a nostra sorpresa ci chiede come stiamo e se questa notte ce la siamo vista brutta….capisce che non avevamo alternative e ci dice solo che la capitaneria potrebbe farci la multa se ci trova qui, intanto si libera una boa e decidiamo di pagare e spostarci.
Questa notte possiamo dormire sonni tranquilli….anche se il pensiero e' fisso a quella persona che ieri notte ha perso la vita, e forse anche un po' grazie a lui, purtroppo, agli appelli continui alla radio che aspettavamo con ansia che siamo rimasti svegli e ci siamo accorti in tempo che la nostra barca era in pericolo...
Usciamo in tender, arriviamo nella salina, davanti a Cafe del Lago, andiamo a fare la spesa e torniamo in tender carichi come dei muli!!!
Oggi relax totale…. Tra nudisti che da altre barche sguazzano in mare completamente come mamma li ha fatti!!!













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